Nell'era in cui la salvaguardia dell'ambiente è diventata una priorità globale, alcuni comuni italiani stanno dimostrando di essere pionieri nella gestione intelligente dei rifiuti eliminando spreco e degrado. Al top della classifica dei comuni «ricicloni» c’è il comune di Acquafredda, un piccolo paese con appena 1500 abitanti e poche aziende, situato nel cuore della provincia bresciana, che si è recentemente distinto per i suoi eccezionali risultati nella raccolta differenziata: 94% negli ultimi quattro anni. «La dimensione sicuramente aiuta, però siamo sempre stati molto attenti anche prima di passare alla raccolta porta a porta - afferma il sindaco di Acquafredda, Maurizio Donini -. Un’introduzione graduale che oggi è diventata totale per tutti i cittadini». La transizione è stata accompagnata da una forte collaborazione dei cittadini, a cui si aggiunge presenza dell’isola ecologica accessibile con maggiore facilità e frequenza, munita di addetti che aiutano i cittadini nella differenziazione, rendendo così il processo ancora più agevole. La raccolta dei rifiuti è affidata alla partecipata del comune, il CBBO (Consorzio Bassa Bresciana Orientale), che contribuisce in modo significativo all'efficienza del sistema. Tuttavia, nonostante le piccole dimensioni, non mancano i casi speciali, ad esempio le piccole abitazioni. «Abbiamo un solo condominio in tutto il comune e questa situazione si può presentare - prosegue Donini -. Nei casi di criticità, il problema di spazio per la raccolta differenziata è gestito attraverso permessi speciali». E così come non mancano i problemi, non mancano nemmeno le agevolazioni, ad esempio per chi attua pratiche sostenibili quali il compostaggio è prevista la riduzione della TARI. «L’obiettivo principale è incentivare una produzione complessiva di rifiuti inferiore, il che alla fine ridurrà anche i costi di gestione - dice Donini -. L’obiettivo reale è quello di introdurre la tariffa puntuale» ossia un sistema per la gestione dei rifiuti che consente di introdurre una tariffa calcolata in parte in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall'utente. «Ci stiamo lavorando con calma, perché il rischio e la paura è quella di aumentare l’abbandono dei rifiuti per pagare meno tasse. Però il futuro è questo». Certo, non mancano i «furbetti del rifiuto», ma è un fenomeno fisiologico che si somma alla difficoltà di emettere sanzioni: il colpevole deve essere colto in flagrante. Tuttavia, «negli ultimi 4 anni non c’è stata nessuna necessità di sanzionare». Acquafredda si fa pioniere nella gestione dei rifiuti e vede nei giovani i soggetti più aperti e attenti alla differenziazione. «Abbiamo fatto campagne di sensibilizzazione nelle scuole primarie e spesso sono i bambini che a casa sgridano i genitori - chiude Donini -. La mia speranza è che fra 20 anni i ragazzi si comporteranno certamente meglio di noi». Gi.Fer.
Acquafredda sul trono dei comuni «ricicloni» «Da sempre attenti»
