di SILVIA AVIGO

Ambiente e industria: l’acciaio «verde» può fare la differenza

11 mag 2023
L’azienda di Lonato tiene nella massima considerazione le politiche di sostenibilità L’azienda di Lonato tiene nella massima considerazione le politiche di sostenibilità

«Produrre e crescere nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente». Questo il motto di Carlo Nicola Pasini, che nel 1968 con alcuni soci fondò Feralpi Group, oggi come oggi mai così attuale. L’azienda di Lonato è tra i principali produttori siderurgici d’Europa, ha stabilimenti oltre che in Italia anche in Germania, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria e Algeria, ha oltre 1850 dipendenti per ricavi che superano i 2 miliardi di euro e produce 2,5 milioni di tonnellate di acciaio l’anno. Un motto che ha anticipato i tempi: non a caso Feralpi è stata inserita tra i Climate Leaders dal Financial Times nel 2022. Feralpi mette la massima attenzione al rispetto dell’ambiente, al clima, senza dimenticare la diversità e l’inclusione. Principi che sposano un’etica ferrea, in questo caso d’acciaio, con gli interessi di un gruppo sempre più solido e le necessità del mercato in un’economia virtuosa che dà frutti tangibili. E la finanza non sta alla finestra. «La nostra è una strategia di sviluppo ancorata ai pilastri ESG, anche per questo la finanza supporta i nostri investimenti con tecnologie che a loro volta ci rendono più efficienti, più competitivi, rafforzano i margini con cui facciamo nuovi investimenti. È un ciclo virtuoso», spiega Vincenzo Maragliano CfO & Executives Team Coordinator del Gruppo.

Per Feralpi la finanza «si sposa» più che mai
con il business; e la sostenibilità – doverosamente rendicontata fin dal 2004 (anno del primo Bilancio di Sostenibilità, dal 2019 redige volontariamente la Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario) - è una leva competitiva in più perché dà accesso ad una «premialità» proporzionale al miglioramento delle performance non economiche. «Banche e investitori negli ultimi anni sono sempre più sensibili a progetti realmente sostenibili. Da qui, sistemi che calibrano il costo del denaro anche in relazione al raggiungimento di risultati ambientali e sociali. In breve, la parte variabile sul margine si riduce con la diminuzione delle emissioni e con il maggior tasso di circolarità delle nostre produzioni - chiarisce Maragliano -. Il nostro acciaio proviene per oltre il 96% da materiali riciclati e ricorriamo alla migliore tecnologia disponibile. Tra gli obiettivi definiti con le banche abbiamo una riduzione, anno dopo anno, di emissioni di CO2 per tonnellata prodotta, ovviamente misurata e certificata da terzi. Al raggiungimento degli obiettivi, otteniamo uno sconto sul margine decisamente interessante. Il costo del denaro decresce e possiamo quindi unire la maggiore competitività ad uno sviluppo responsabile». Questo processo, sotto il profilo finanziario, è stato intrapreso da Feralpi con ancor maggior efficacia nel 2020 quando l’azienda ha giocato un ruolo di apripista nel rapporto tra acciaio, ambiente e finanza. Il gruppo ha ricevuto da Intesa Sanpaolo un finanziamento da 40 milioni di euro «finalizzato al raggiungimento di specifici target legati alla sostenibilità ed all’economia circolare»; in questo caso, il margine pagato alla banca e il valore dell’Interest Rate Swap (lo strumento di copertura contro il rischio di oscillazione dei tassi di interesse) migliorano entrambi con il raggiungimento degli obiettivi condivisi, Uno strumento che ha rappresentato il primo esempio di questo tipo nel mercato italiano e che mostra come gli aspetti legati all’impatto ambientale e sociale dell’azienda diventino sempre più importanti anche dal punto di vista finanziario. È stato correlato per una parte a specifici KPI (Key Performance Indicator) di interventi tecnologici, e per una parte a KPI generici basati invece sulle prestazioni da raggiungere. In particolare l’attenzione si è concentrata su riduzione emissiva, riduzione degli scarti, riduzione del consumo energetico e dell’intensità energetica dei prodotti. «Grazie anche alla Banca, siamo stati i primi in Italia – continua il Cfo - a strutturare un Circular economy-linked Interest Rate swap destinato a finanziare soluzioni tecnologiche innovative finalizzate ad un minor consumo di materie prime e di energia, oltre al sensibile abbattimento degli scarti, con un impatto diretto e indiretto alla riduzione dell’impronta ambientale». Un metodo che è una realtà e che innesta un circuito virtuoso lungo la catena del valore perché agisce da acceleratore dei processi di transizione verso la decarbonizzazione anche a valle della filiera.  

«Tutti i finanziamenti che abbiamo sottoscritto dal 2020 in avanti, inclusi i due club deal in Italia e in Germania seguono la logica di legare l’andamento del margine al raggiungimento dei KPI condivsi», aggiunge ancora Marigliano. Per Feralpi, non a caso, la responsabilità sociale e ambientale si governa anche attraverso l’individuazione di fornitori che agiscono in modo coerente con la ESG Strategy di Gruppo. In sintesi, si genera un fattore positivo non solo in termini di creazione di valore, ma anche di credibilità e concretezza per un Gruppo che opera in modo trasparente nei territori e nei mercati internazionali: «Stiamo aggiornando il nostro business plan e percepiamo con chiarezza che rispetto anche solo ad un anno fa c’è molta più sensibilità al tema del green procurement, soprattutto nelle grandi infrastrutture. L’acciaio “verde” fa sempre più la differenza - conclude Maragliano -. Uno dei nostri più importanti clienti, per esempio, ha ottenuto una importante commessa infrastrutturale Oltreoceano perché il Governo committente ha fissato non solo un budget di costi e tempi, come da copione, ma anche di CO2. Questo approccio sta crescendo e come Feralpi facciamo la nostra parte. Mettiamo a disposizione la nostra Carbon Footprint di prodotto e di organizzazione. E non solo: la buona governance non è meno importante. Dal 2014 siamo dotati di un Comitato di Sostenibilità e da un anno abbiamo istituito un’Unità di transizione ecologica ed energetica per guidare il Gruppo verso obiettivi sempre più ambiziosi per i quali stiamo investendo le risorse necessarie. Abbiamo stanziato 400 milioni d’investimenti straordinari per i prossimi 5 anni, molti dei quali per produrre energie rinnovabili, in primis impianti fotovoltaici, per ridurre progressivamente l’utilizzo di fonti fossili, per migliorare la resa del rottame e per ridurre le emissioni dirette e indirette, aumentando al tempo stesso il nostro tasso di circolarità e di decarbonizzazione».

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