Chiari continua la sua rigenerazione. Dopo la vittoria del premio Ecohitech Award nel 2021, massimo riconoscimento riservato alle amministrazioni pubbliche per quanto fatto nell’ottica del risparmio energetico, e del premio «Comuni sostenibili» del GSE – la società statale che gestisce i servizi energetici, promuovendo fonti rinnovabili – prosegue il percorso della Città delle Quadre sul fronte della sostenibilità ambientale. Aldo Maifreni, l’architetto che si è occupato dei progetti vincenti, ha illustrato il prima e il dopo di quanto è stato fatto, paragonandolo al mito della fenice, animale mitologico che ha saputo risorgere dalle sue ceneri; nei dettagli ha iniziato descrivendo una situazione di degrado rigenerata, presente in uno degli spazi che ora è diventato un parco comunale esteso per quarantamila metri quadrati, per poi passare alla riqualificazione di un edificio con ancora il tetto in lamiera, ma gli interventi non si sono certo limitati a questo. Molto infatti è stato fatto anche dal punto di vista della viabilità: è stata ad esempio chiusa al traffico la piazza del Municipio, prima un grosso parcheggio a cielo aperto, restituendo alla collettività i tre palazzi che vi si affacciano, tra cui le vecchie carceri del ‘600, ora diventate luoghi per la ricerca storica dei ragazzi. Gli interventi forse più incisivi sono stati però svolti sull’edilizia monumentale che si affaccia sulla piazza centrale, ovvero il nuovo museo ricavato dalle vecchie carceri, l’archivio storico della città e il Municipio, che sono ora interamente alimentati dalla corrente elettrica, senza dunque l’utilizzo di gas, ma non solo: riescono infatti a sfruttare anche lo scambio di calore tra le falde e la conseguente energia geotermica che si genera.
Interventi
Altre grandi opere si sono poi concentrate sull’edilizia scolastica: gli edifici, ha infatti raccontato l’architetto Maifredi, erano «13, tutti energivori, non sicuri sotto il profilo antisismico e non più all’avanguardia dal punto di vista della didattica». Sono stati dunque «razionalizzati, prima radendoli al suolo e creando da questi dei parcheggi fuori le mura, poi ricostruiti tenendo conto di tutte le normative sulla classe energetica, con l’ausilio anche di pannelli solari, e, grazie a tutto ciò, ora le scuole producono il doppio esatto del loro fabbisogno energetico: l’eccedenza viene dunque ceduta all'edilizia monumentale che non ha la possibilità di avere dei pannelli fotovoltaici sul tetto», creando dunque «un circolo virtuoso, grazie ad un bilancio energetico pari a zero». Gli interventi eseguiti sono stati tanti e hanno comportato un notevole cambiamento di abitudini da parte dei cittadini. Come si può convincerli della bontà del lavoro fatto? La risposta dell’architetto Maifreni è molto chiara: «Bisogna maneggiare la programmazione, nulla arriva con la bacchetta magica, e il tempo, unico diluente che possa far digerire alla città alcune scelte come quella dell’istituzione di una ZTL a Chiari: si deve procedere per gradi, per far conoscere alle persone un nuovo modello di città, più a misura d’uomo».