Flessibilità di orario, welfare aziendale e l’adesione a progetti che consentano anche un sostegno economico, con iniziative ad hoc per supportare le lavoratrici nei momenti di difficoltà. È la «ricetta» BI Solution, cooperativa sociale con sede in via Buffalora che fin dalla sua nascita, nel 1986, ha come ha come obiettivo l’inserimento lavorativo delle persone in stato di necessità, per dare voce e spazio a chi cerca un’occasione di rimettersi in gioco. Un obiettivo che non può prescindere dallo sforzo per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, soprattutto in considerazione del fatto che l’organico è a netta prevalenza femminile.
Diversi i progetti messi in campo su questo fronte. Di recente, BI Solution ha ricevuto anche il premio «Parità virtuosa» promosso dal Consiglio delle Pari Opportunità di Regione Lombardia con l’obiettivo di riconoscere l’impegno delle realtà imprenditoriali lombarde che hanno adottato virtuose azioni di welfare, a testimonianza del fatto che è possibile andare incontro alle esigenze famigliari dei lavoratori. Per mano della presidente del consiglio per la Pari Opportunità Letizia Caccavale sono state premiate 10 realtà lavorative lombarde virtuose, tra cui appunto BI Solution «per aver messo a disposizione dei dipendenti, a fronte della chiusura delle scuole, spazi di accoglienza per i figli durante la prima fase dell’emergenza pandemica» «Il premio che ci hanno consegnato - racconta il presidente di BI Solution Marco Omodei - è legato a un’iniziativa attuata nei primissimi giorni della pandemia. A febbraio 2020, nel pieno dell’ondata di Covid, non esisteva ancora lo smart working e dovevamo soddisfare una duplice esigenza: da una parte rispondere ai genitori che avevano necessità di stare a casa tenendo lontano gli anziani dai bambini per evitare che contraessero il virus, dall’altra garantire la continuità lavorativa per la nostra realtà». È stato allora attivato una sorta di baby parking, uno spazio di accoglienza riservato ai figli dei dipendenti. «Avevamo appena ampliato la sede, avevamo spazi liberi, e abbiamo chiesto alle maestre che si sono trovate disoccupate di organizzare delle attività per intrattenere i bambini nell’orario in cui i genitori erano al lavoro - continua il presidente -. Un progetto che è proseguito alcuni giorni e che poi, quando è stato attivato lo smart working, abbiamo preferito sospendere».
La cooperativa, si diceva, è a netta prevalenza femminile. «Partiamo dal presupposto che nella nostra realtà su 260 lavoratori l’81% sono donne, l’età media delle nostre dipendenti è sui 40 anni e ogni anno sono circa una decina i congedi di maternità», rivela Omodei. Particolarmente virtuoso è il dato del tasso di abbandono del posto di lavoro al rientro della maternità, sostanzialmente nullo grazie alle iniziative di riorganizzazione del lavoro che BI mette in atto: part time su richiesta, rimodulazione degli orari in modo da conciliarli con le esigenze familiari e in caso di malattia dei figli, attenzione e flessibilità sui turni. Una necessità quasi quotidiana. Non troppo utilizzato è lo smart working («i nostri lavoratori sono persone che hanno necessità di uscire di casa e socializzare e per i quali è preferibile lavorare in presenza»), che tuttavia rappresenta un ulteriore strumento in più che consente di «organizzarsi in caso di emergenza»
Un aiuto pratico per l’organizzazione della vita di tutti i giorni ma, anche, un sostegno economico. Come spiega la responsabile Risorse Umane di BI Solution Paola Rossi, dal 2019 la coop ha cominciato a prevedere piani di welfare aziendale. L’anno scorso sono stati stanziati 175 mila euro per questo capitolo. Un budget che sostanzialmente corrisponde ad una mensilità in più e può essere utilizzato per pagare i servizi utili per i figli. BI Solution fa parte anche parte dell'Alleanza locale di conciliazione di Brescia in cui è ente capofila il Comune. Questo permette alla coop di partecipare alla progettazione di alcuni interventi e ai dipendenti di accedere a scontistiche su iniziative di conciliazione soprattutto nei periodi di chiusura delle scuole Non minore è l’impegno per la comunicazione di quanto viene realizzato ai lavoratori, in modo che possano sfruttare tutte le opportunità a loro disposizione. Sostegni concreti, insomma, per i dipendenti in modo che possano organizzare al meglio il tempo di vita e di lavoro ed essere alleggeriti di qualche spesa.