di NICOLÒ VINCENZI

La vita nuova dei rifiuti e gli sbocchi industriali dell’economia circolare

La sostenibilità in azienda 20 dic 2022

La seconda vita del rifiuto. Che poi diventa opportunità. Un’economia circolare con tanti sbocchi: dagli investimenti sul territorio, alle nuove occupazioni e competenze. La svedese Stena Recycling ha puntato ancora sul Veronese estendendo le proprie attività di riciclo delle plastiche con il nuovo impianto sviluppato all’interno del polo produttivo di Angiari. Si tratta dell’unico stabilimento in Italia dove si può percorrere tutta la filiera del rifiuto. E quindi da quando entra fino al momento in cui viene trasformato in un «pellet» e cioè un nuovo prodotto. Il «pellet» è un monopolimero che può, ed è questa l’innovazione, essere inserito nuovamente nei cicli produttivi. L’impianto di Angiari, poche settimane fa, è stato inaugurato alla presenza dii Dan Sten Olsson, membro del cda di Stena Metall, Jan Biörklund, ambasciatore di Svezia, Giuseppe Piardi, ceo di Stena Recycling Italia e il project manager Marco Sala. L’investimento nel Veronese - 20 milioni di euro - ha numeri notevoli basti pensare che saranno fino ad ottanta le nuove assunzioni in tre anni, saranno risparmiate 55mila tonnellate di anidride carbonica e vedranno la luce milioni di nuovi prodotti come tastiere e telefoni. Ad Angiari, infatti, si raccolgono settantamila tonnellate di rifiuti (150mila le tonnellate nei tre impianti in Italia) e tutto quanto esce sottoforma di prodotto o materiale. La plastica prodotta, quindi, cessa la qualifica di rifiuto, dopo aver superato severe analisi e controlli, e viene considerata una materia prima seconda e cioè un qualcosa che garantisce l’uomo e l’ambiente, ma anche prestazioni che da un punto di vista tecnico-produttivo possono essere impiegate nell’industria meccanica, automotive e per apparecchiature. È il primo impianto in Italia ad avere tutta la filiera, raccogliendo nel veronese rifiuti che arrivano da tutto il centro-nord. Dati e funzionalità spiegate nel giorno dell’inaugurazione proprio da Piardi, ceo di Stena Recycling Italia. I Raee sono l’anello più debole e il più difficile da trattare. Rientrano in questa categoria, ad esempio, pc, aspirapolvere, frigoriferi, lavatrici e televisori. Per il territorio il nuovo impianto rappresenta un’eccellenza che si radica e quindi che crea e chiede competenza, occupazione di addetti e tecnici medio alti oltre a quella di carattere più impiegatizia e di operai. Ed è anche per questo motivo che la svedese Stena ha avviato una collaborazione con gli Its per formare giovani proprio in questo senso. L’impianto veronese è «gemello» a quello svedese di Halmstand, in grado quindi - oltre a recuperare oltre il 65 per cento di plastica - anche di rimuovere proprio dalle plastiche sostanze vietate. L’ambasciatore Björklund, nel suo intervento, in quell’occasione aveva posto l’accento sul grande tema dei cambiamenti climatici e, più in generale, della tutela dell’ambiente: «Una sfida che può essere vinta», aveva detto, «solo se tutti i paesi d’Europa, e in particolare dell’Unione Europea, lavoreranno insieme». L’innovazione dell’impianto di Angiari è stato accolto positivamente pure da Adolfo Urso, ministro dello sviluppo economico. «Nonostante le criticità», era stato l’intervento del viceministro all’ambiente e sicurezza energetica, Vannia Gava, «l’Italia è leader in Europa per il trattamento dei rifiuti. Questi, infatti, non sono un problema, ma piuttosto un’opportunità per creare ricchezza e lo dimostra anche l’impianto che inauguriamo oggi, perfetto esempio che il progresso tecnologico ci permette di trattare un prodotto per rinnovarlo e inserirlo nuovamente nel mercato».

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