Prevenire il dissesto idrogeologico tramite la gestione responsabile delle acque, favorire la rinaturalizzazione dell'ambiente costruito contrastando l'aumento delle temperature, mettere al centro i bisogni delle persone e dare risposte che siano in sintonia con il rispetto della biodiversità: sono i tre pilastri per la progettazione di spazi urbani sostenibili. Ed è questo che il Comune di Brescia ambisce a realizzare grazie al progetto quadriennale di transizione climatica «Un Filo Naturale»: approvato dalla Giunta lo scorso anno per un costo di oltre 6 milioni, intende programmare in maniera flessibile, sulla base di una visione di lungo periodo, interventi rivolti all'incremento della sostenibilità ambientale. Primo passo di una strategia più ampia, «Un Filo Naturale» si sviluppa in partenariato con AmbienteParco, Fondazione Centro Euro-Mediterraneo e il Parco delle Colline e beneficia del contributo economico di Regione Lombardia (1.400.000 euro) e Fondazione Cariplo (1mln e 850mila): «Miriamo al conseguimento di una maggiore qualità urbana e sociale mettendo in campo una trentina di azioni pilota volte a produrre e potenziare strategie di adattamento, mitigazione e resilienza della città», dice l'assessore alla pianificazione sostenibile Michela Tiboni. Il focus riguarda la mitigazione degli scompensi climatici in area urbana e periurbana, da ottenere anche con la diffusione di conoscenze sul tema e con l'attivazione di processi partecipativi dal basso. Tra le azioni concrete c'è la creazione di uno sportello energia comunale, per rendere i cittadini partecipi del cambiamento anche in ambito privato e domestico; mentre tra i futuri interventi si prospetta la creazione di un bosco e di un prato mesofili in via Malga Bala e di nuovi habitat naturalistici ricchi di siepi, arbusti e filari in prossimità di via Acerbi, viale Duca degli Abruzzi all'intersezione con via Ottorino Villa e all'interno della rotonda di via del Serpente.
News
